Blog Tv 2019 20 Francesco Villano Migrazione di Saperi

Pubblicato il 23/09/2020
|

Lunedì 14 settembre, a Formia, nell’Area Archeologica di Caposele, si è svolto il sesto degli incontri previsti per la settima stagione di attività dell’Associazione Confronti.
Ospite della serata è stato il professore Francesco Villano, che ha relazionato su “Migrazione di Saperi”.
Partendo da quella che è la cifra del nostro tempo, il migrare di esseri umani da una parte all’altra del globo, Villano ha voluto richiamare l’attenzione del pubblico su di un fenomeno troppo spesso ignorato, quello della migrazione dei Saperi, delle conoscenze, che hanno sempre contraddistinto la storia dell’uomo. Il relatore ha fornito esempi convincenti della sua teoria, aprendo squarci di consapevolezza inaspettati, anche ad un pubblico colto, come è quello che abitualmente segue gli incontri della nostra associazione.
Riportando delle affermazioni e considerazioni di autori di assoluto spessore, quali Thomas Merton e Burkert Walter, e di fatti storici consolidati, quali il migrare di cristiani nestoriani, oltre che di esponenti dell’Accademia di Atene, nella città persiana di Jundishapur, il professore ci ha introdotto in uno dei più affascinanti contesti della ”Migrazione dei Saperi”, quello relativo all’immensa ecumene arabo-islamica, durata vari secoli, che ha avuto in Baghdad e Cordoba i suoi centri propulsori.
Un’epoca straordinaria di fermento culturale, di continue traduzioni, di una rivoluzione vera e propria nell’approccio conoscitivo, che a partire dal XII sec. ha contagiato irrimediabilmente anche i territori cristiani della Spagna, con Toledo come centro propulsore di traduzione di testi che provenivano dall’universo arabo islamico.
Una fase della storia, durante la quale il mondo cristiano latino ha maturato un debito nei confronti dell’universo culturale, principalmente scientifico, afferente all’ultima fede abramitica, che purtroppo è stato velocemente rimosso dalla memoria storica dell’occidente. Che ingratitudine!
Villano ha poi fornito altri esempi concreti, che hanno spaziato da Roma e Firenze a Merv, da Atene al Gandhara, e dall’India al Monte Athos dove vide la luce, in traduzione, il sorprendente testo intitolato Barlaam e Ioasaft, che tanta diffusione e fortuna ha avuto in occidente.
Un viaggio nel tempo e nello spazio, nella storia e nella geografia, alla comprensione di un dato che appare incontestabile: l’inedita comunità di destino (una e molteplice) di tutti i popoli della terra fra di loro, e dell’umanità intera con la Terra tutta.